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LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche

679053
Perodi, Emma 46 occorrenze
  • 1992
  • Newton Compton Editori s.r.l.
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche

se n'andò al podere de' Marcucci. Questi non aspettavano nessuno con quel tempo, e quando la videro giungere, l'accolsero ridendo e burlandola

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. Questa notizia consolò la buona vecchia, e nel dopopranzo di quel lieto giorno, seduta sotto la cappa del camino, narrò ai figli e ai nipotini una bella

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una colpa, è quella di aver ceduto alla stanchezza; per questo punitemi, ma non per altro. Gli angeli non gli credevano, benché da secoli quel vecchio

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lungo, giallo e sbarbato, troneggiava, come un peperone, quel naso, al quale era appeso dal lato destro una specie di fungo di carne nerastra, tutto

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quel ragazzo con un testone che non poteva regger sulle spalle, era il tormento del vecchio Marcucci. Per quel povero bambino egli non aveva sentito mai

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s'erano fermati ad ammirare quel quadro grazioso e gentile. Vezzosa, spinta dalla Carola, s'era alzata prontamente ed era andata incontro ai

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, dacché la donna gli aveva guardato la mano, Parri non pensava ad altro che a quel figlio meraviglioso. Ma per averlo, bisognava prima cercare moglie

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tu mi comandi e che non son più padrone di me. - Che te ne importa di quel che dicono, purché tu non rechi dispiacere alla mamma e a me, che ti

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si struggevano a veder andar tutto in perdizione per quel tempaccio da lupi. Nessuno pensava più a star sull'aia nel dopopranzo, e la sera, anzi, la

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Carola e dalla Regina, la cui presenza dava una certa solennità a quel conciliabolo. - La mia figliuola è una contadina, - aveva detto Maso, dopo che

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: - L'ultima volta vi parlai di Porciano e di quel tal Banfio, giullare, che aveva portato il famoso cavallo balzano che predisse la fortuna di Gentile

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Dall'ultima serata in casa dei Marcucci, quando la Regina narrò la novella del teschio di fra' Amalziabene, sono passati quasi due mesi, e da quel

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Buonaccorso viveva splendidamente nel suo palazzo in via della Vigna, e che vestiva a lutto dicendo a tutti che gli era morta la moglie. In quel momento i

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quello che soglion portare le spose in casa dei contadini, cioè quel dato numero di lenzuola, camicie, sottane, pezzuole da naso e da collo, grembiali e

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quando torno a casa?". Quel pensiero angoscioso e continuo gl'impediva d'imbrancarsi con gli amici e di andarsene a veglia nei casolari vicini, dove il

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la domenica sull'aia, e il professore e la moglie erano seduti accanto alla Regina, la quale, lieta in quel giorno, prese a dire: - C'era una volta un

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lo compra sempre; così tu pagherai il tuo debito; ma promettimi, Cecco, di non farti più trascinare dai cattivi compagni. Quel Bista, sai, caccia

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? - domandarono i bimbi Marcucci alzando la testa da quel gruppo allegro, che essi, insieme con i compagni del vicinato, formavano in un cantuccio della

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Alessandro e Guido Pace e, tutto lieto, disse: - Sentite che sogno ho fatto. Mi pareva di essere sulla via della Consuma, in quel punto detto la Casaccia, e

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della numerosa famiglia dei Marcucci approfittavano di quel giorno di riposo per riaccomodare la casa in modo da renderla abitabile ai forestieri, ai

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La terza festa di Natale la neve era cessata e il vento erasi calmato come per incanto. Nonostante, anche in quel giorno, dopo desinare nessuno uscì

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turbamento di quel figliuolo, che era il suo cucco, gli domandò, mentre nessuno li ascoltava: - Te ne accorgi, Cecco, che il giorno della separazione

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donna per troncare quel discorso che pareva le riuscisse increscioso. Ma il trovatore, sempre più incuriosito, continuò: - Voi stessa dovete essere

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dello Spielberg le riesciva del tutto nuovo. Però, fin dalle prime pagine, la lettura di quel libro la commosse tanto da farle dimenticare dov'era e

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grandissima gioia per ogni donna, fu dunque per madonna Bice un accrescimento di pena. Il vicario, irritato dalla vista di quel povero bimbo deforme

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, che in quel giorno aspettavano da Camaldoli i signori Durini, erano andate alla prima messa, e dopo si eran messe subito a trafficare per casa. Chi

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ricompensarti. Vuoi accompagnarmi? Fazio fu tanto consolato sentendosi rivolger la parola in quel modo che, senza esitare un momento, benché fosse digiuno

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trattenerlo e lasciarla passar prima; ma ella lo impedì e disse: - Figli miei, lasciate che Espiazione mi preceda; chi porta quel nome deve poter correre

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quel Carlo, a cui volontariamente pensava. La ragazzina lo aspettava da un momento all'altro di ritorno da Firenze, e ogni volta che sentiva il passo

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cent'anni, che si rammentavano di tutto quel che era accaduto da un mezzo secolo in poi; ma la Befana l'avevan sempre vista vecchia, sempre vestita allo

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pertica cercar di rompere la pentola, affinché quel che v'era dentro cadesse e tutti si gettassero per terra per acchiappare frutte e dolci. Questo

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una piccola colletta col provento della quale potesse comprare un paio di manzi e un maiale. Nell'udir questo, la folla si disperse, dicendo che quel

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gentile poeta di quel tempo. Appena il conte Romano seppe della fuga del poeta, e conobbe il luogo ove si era rifugiato, pensò di offrirgli ospitalità

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a quel modo, era invecchiata, all'aspetto, di diversi anni. Non poteva aiutare i figliuoli altro che con le sue preghiere; e queste erano anche più

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carnevale. In quel dì una comitiva di Fondaccini, con nastri celesti e merli, vivi o morti, legati per le zampe al cappello, gira di giorno la città

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ogni settimana, su quel che portava a casa di salario, prelevava due lire per fare il corredo al piccino, per il quale la vecchia Regina già faceva

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su a dire quel frugoletto dell'Annina. - Però me l'ha confidato in segretezza la sorellina di Vezzosa, e non posso dirlo. Cecco aveva smesso di

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glielo avesse detto lui. Vezzosa rideva di tutto quell'apparato, ma si prestò volentieri a far quel che voleva Cecco, e lo seguì a occhi chiusi. - Ora

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tramontano. In quel giorno tutti attendevano Carlo che doveva venire da Firenze per far le feste con la sposa e tornare poi a Capo d'anno per

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novella della Regina e a curiosare un poco, per dire allora dinanzi a tutte quelle pettegole il fatto suo. Vezzosa aveva desinato dai Marcucci anche quel

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tornava a letto, ma non dormiva. E nella veglia sentiva Cecco cantare per lei da lontano, e mandarle quel saluto che era solito ormai di darle ogni

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quel giorno senza ripensare alla narrazione della nonna. Invitata dal vecchio signore, la Regina prese a dire: - Tanti, ma tanti anni fa, un santo

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lavora fuori, è lei che sente le offese dei creditori e le grida dei bambini. - È vero, fra' Leonardo, quel che dite è verissimo! - ripeté la ragazza

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. Lena, con quel latte, empì tutti i fiaschi che aveva, poi le mezzine e finalmente dovette ricorrere alle damigiane perché il latte sgorgava sempre

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Vezzosa, non era più neppur così inquieto e agitato per la salute della sua vecchierella. È vero che, con la stagione più mite, ella stava meglio; ma quel

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, levata col sole, aveva destato i bimbi, e dopo averli lavati, pettinati, e vestiti con quel che avevano di meglio, aveva condotto seco l'Annina e

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